Full text: Regierungsblatt für das Königreich Württemberg vom Jahr 1882. (59)

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Konsularbehörde in die Ortsgefängnisse abgeführt 
und daselbst in Gewahrsam gehalten werden, bis 
diese Gelegenheit zur Heimsendung findet. 
Diese Gefangenhaltung darf nicht länger als 
drei Monate dauern. Nach Ablauf dieser Frist 
und nach drei Tage vorher erfolgter Benachrich- 
tigung des Konsuls wird der Verhaftete in Freiheit 
gesetzt, ohne aus demselben Grunde wieder verhaftet 
werden zu können. 
Wenn der Deserteur am Lande eine strafbare 
Handlung begangen hat, so kann die Lokalbehörde 
die Auslieferung beanstanden, bis das Gericht die 
Entscheidung gefällt hat und diese vollständig voll- 
streckt worden ist. 
Die Hohen kontrahirenden Theile sind darüber 
einderstanden, daß Seeleute und andere Personen 
der Mannschaft, welche Unterthanen des Landes 
sind, in welchem die Desertion stattfindet, von den 
Bestimmungen dieses Vertrages ausgenommen sind. 
Art. 17. 
Falls nicht Verabredungen zwischen Nhedern, 
Befrachtern und Versicherern entgegenstehen, werden 
die während der Fahrt der Schiffe beider Theile 
erlittenen Havereien, sei es, daß die Schiffe in die 
betreffenden Häfen freiwillig oder als Nothhafner 
einlaufen, von den Generalkonsuln, Konsuln, Vize- 
konsuln der betreffenden Nation regulirt. Sollten 
jedoch Landesunterkhanen oder Unterthanen einer 
dritten Macht betheiligt sein, so müssen ebenso wie 
in Ermangelung einer gütlichen Einigung zwischen 
allen Betheiligten die Havereien von den Orts- 
behörden regulirt werden. 
richiesta e spese dell’' Autoritàä Consolare, 
finche questa non trovi occasione di farli ri- 
Patriare. 
Tale arresto non potrà durare piü di tre 
mesi, trascorsi i# duali, e mediante preawiso 
di tre giorni al Console, I’ arrestato sarà posto 
in libertà, nè potraà pin per lo stesso motivo 
Desserc imprigionato. 
Ciè nondimeno, se il disertore avesse com- 
messo alcun delitto a terra, potrà I Autorita 
locale differire la estradizione, finche il Tri- 
bunale abbia pronunziato la sentenza e questa 
abbia avuta piena ed intiera esecuzione. 
Le Alte Parti contraenti convengono che 
i marinari ed altri individui dell’ equipaggio, 
sudditi del Paese in cui abbia luogo la diser- 
zione, restano eccettusti dalle stipulazioni 
della presente Convenzione. 
Art. 1750. 
Sempre che non vi sia convenzione in con 
trario fra gli armatori, caricatori ed assicu- 
ratori, le Avarie sofferte durante la navigazione 
delle navi dei due Paesi, sia che entrino nei 
Porti rispettivi volontariamente, sia che vi ap- 
prodino per forza maggiore, saranno regolate 
dai Consoli Generali, Consoli, Vice-Consoli 
della rispettiva Nazione, salvo che si trovassero 
interessati in queste avarie sudditi del Paese, 
in cui risiedono i detti Agenti, o sudditi di 
una terza Potenza, nel qual caso, ed in difetto 
di amichevole componimento fra tutti gl'’ in- 
teressati, le avarie dovranno essere regolate 
dall’ Autorita locale.
	        
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